Intervista al Capitano delle Azzurre, Anna Marasso
La Nazionale Italiana Femminile Seniores è tornata infine a casa.
È stato un Mondiale tostissimo questo di Uppsala, ma che è servito alle ragazze per capire che Singapore 2023 è una meta importante, possibile da raggiungere solo con la giusta preparazione atletica, tecnica, tattica e mentale.
L'Head-coach Simone Baratin l'aveva detto: "Saranno dei World Championships dal quale dovremmo prenderci tutto quello che c'è di buono da prendere: fare tanta esperienza, e soprattutto far saggiare alle ragazze qual è il grado di difficoltà per giungere a Singapore, vero obiettivo dichiarato."
Prima di scambiare due chiacchiere con il Capitano delle Azzurre, Anna Marasso, facciamo un piccolo recap di questo Mondiale, partendo dall'inizio, ovvero dalla prima partita contro la Thailandia. L'impatto è stato buono contro un avversario molto offensivo, sceso in campo puntando espressamente sulle due linee. Le ragazze hanno ribattuto colpo su colpo giocandosi le loro possibilità, e solo alcuni eventi hanno infine condizionato la partita a favore delle thailandesi.
La seconda partita, quella con gli Stati Uniti d'America, è stata quella che ha funzionato meno a livello di gioco, con linee molto larghe e con poca coesione tra i reparti.
Un momento di forte impatto psicologico, probabilmente condizionato da un mix di emozione, e forse una non facile lettura del gioco USA, pieno di elementi scandinavi. Quando è stato il momento di riordinare le idee in campo e ripartire, era ormai troppo tardi.
Con tanto lavoro dietro le quinte dopo questo match, la partita seguente, ovvero quella contro la Danimarca, è stata invece la miglior prestazione delle Azzurre. Pur essendo uno scontro dal finale scontato, le nostre atlete hanno affrontato una delle nazioni top10 giocando finalmente insieme, con ottimo reciproco sostegno e usando la testa. In difesa tanti block-shot e giusta applicazione della tattica preparata insieme allo staff.
Nell'incontro numero 4, contro Estonia, non è stato facile gestire la pressione delle avversarie, complice una progressiva stanchezza mentale e fisica, che ha incrinato lentamente l'andamento della partita. Infine, nell'ultimo match del percorso, gli incroci dei play-off portano a chiudere da dove si era partiti, di nuovo contro la Thailandia. Partita molto bella ed equilibrata fino al terzo tempo, quando le thailandesi hanno trovato alcuni gol ravvicinati che hanno spezzato la concentrazione, consegnando il risultato alle avversarie
Esaminando il Mondiale disputato dalle Azzurre la Federazione - che ha ricevuto molti complimenti per la gestione professionale dentro e fuori dal campo del team - non puó che dirsi soddisfatta di essere approdata nel Gotha del floorball.
Un'occasione ottima sia per poter affermare la propria presenza istituzionale e sportiva a livello internazionale, sia per far saggiare alle proprie atlete top il livello a cui bisogna aspirare, per alzare sempre di più l'asticella.
Ed eccoci, grazie ai microfoni di Floorballmania, a fare qualche domanda al Capitano della Nazionale Anna Marasso:
1) Innanzitutto ben tornata in Italia, e congratulazioni per questa avventura svedese.
Questa prima esperienza mondiale cosa pensi abbia lasciato a te e alle ragazze?
Prima esperienza di un Mondiale: non avevo delle aspettative definite proprio perché nessuno fra staff e compagne di squadra aveva mai preso parte ad un evento simile. È stata un'esperienza fantastica che abbiamo potuto vivere a 360 gradi, in un contesto d'eccezione, ovvero la "patria" del floorball. Partecipare ad un evento simile per lo sport che amiamo, poter giocare nella stessa arena di nazionali ben più blasonate, venire trattate come atlete professioniste, vedere quanta gente è coinvolta in tutto questo e con quanta passione, è indescrivibile. Credo che quello che è successo ad Uppsala abbia avuto un effetto decisivo sulla squadra. È stato un sogno ad occhi aperti ed un reality check allo stesso tempo, che ci ha aiutate a capire come crescere tecnicamente e mentalmente. Ci ha lasciato una gran voglia di continuare il nostro percorso, con buone basi e nuovi obiettivi per il prossimo futuro.
2) L'obiettivo era fare esperienza in vista di Singapore.
Ma prima ci saranno le Qualifiche: come pensi la squadra si calerà in questa realtà dopo questa esperienza?
Uppsala 2021 è stata una grandissima opportunità, e aver già cominciato il nostro cammino per le Qualifiche (con tante occasioni per fare dei raduni e giocare insieme) ci ha aiutate ad avere basi importanti. Ci siamo presentate al Mondiale nella condizione di "underdog" del torneo, ma questo non ci ha impedito di mostrare che abbiamo tutte le intenzioni di crescere ancora e guadagnarci un posto a Singapore 2023. Ora abbiamo un'idea molto più concreta di cosa voglia dire lavorare con questo obiettivo, e ciò significa che avremo ancora più motivazione nell'affrontare la fase delle prossime qualifiche, e che il nostro lavoro crescerà decisamente più mirato, assieme all'affiatamento del gruppo.
3) Se ti chiedessimo di lasciare un messaggio alle ragazze, cosa diresti loro?
Direi che sono davvero orgogliosa di tutte e di quello che ognuna di noi è stata in grado di fare in questo Mondiale.
E che Uppsala è stato solo il primo passo...
Ringraziando il Capitano Marasso, FIUF (e Floorballmania) augurano buon lavoro allo Staff e alle Azzurre.